Questa è la storia di una vicenda realmente avvenuta, caratterizzata da un dialogo del quale si vuole mantenere il tono ironico a volte polemico o altero; che proietta l'oggetto della discussione oltre l'orizzonte del comune sentire.
I personaggi che animano questo dialogo sono sei carcerati, pur definiti “avanzi di galera”, o gente illuminata dalla luce sporca della maleducazione culturale che li vuole emarginati anche dal punto di vista intellettuale; per altre persone per bene, intelligenti, perfino normali chi lo sa!
Vivendo quest'esperienza come una specie di volo interiore che li ha portati fuori da queste quattro mura, in modo da vivere una libertà di pensiero che sorge dal basso ma si staglia nella loro voglia di essere qualcos'altro oltre che carcerati; sospesi tra il tutto della loro fantasia ed il nulla della banalità del conformismo che li soffoca in questo “ripostiglio di uomini” in cui sono costretti.