di BRUNO BERLINGIERI - LIBRITALIA
Nato a Vibo valentia nel 1946 e ivi residente.
Diplomato Ragioniere, di natura semplice e schivo alla pubblicità, scrive poesie dal 1960 anche se non le ha mai pubblicate. Ha partecipato, dietro invito, a numerosi concorsi regionali e nazionali conseguendo notevoli successi di critica e di pubblico.
Di lui è stato scritto "La sua lirica è permeata di grande contenuto umano e sottolinea, con grande pathos, i valori universali della solidarietà e della fratellanza, che dovrebbero albergare nell'animo di ciascun essere vivente".
Molte sue poesie sono state inserite in varie pubblicazioni culturali.
Il libro è la tragedia dei sette martiri di Monteleone di Calabria uccisi a tradimento nel castello dove erano andati a parlare di libertà per la città.
DIANA RECCO - Nobildonna monteleonese, figlia di Giovanni e sorella di Ortensio Recco, due dei sette martiri della libertà comunale. Dieci anni dopo il misfatto uccise con unna pugnalata Giovanni Lo Tufo mentre si celebravano, il Lavello della Lucania, le nozze della figlia Maddalena, vendicando così la morte dei congiunti e l'onore della patria.
LEGGENDE - Dopo l'eccidio dell'8 Giugno 1508, secondo una bellissima leggenda popolare, ogni anno a mezzanotte dello stesso giorno e fino al giorno della vendetta, un cavallo bianco si lanciava dagli spalti del castello in un frenetico galoppo lasciandosi dietro una lunga scia di fuoco. Dopo aver attraversato la via principale della città, giunto all'Affaccio, si tuffava nel mare sottostante.
Nella notte in questione i Monteleonesi si guardavano bene di uscire perchè, sempre secondo la leggenda, alla vista del cavallo si rimaneva folgorati.