a cura di ANNAMARIA ROTELLA e MICHELE ANTONIO ROMANO - DIEMMECOM
Quando l'archeologa Anna Rotella mi ha proposto di condividere il progetto di un Festival dell'Archeologia e del Turismo a Vibo Valentia da un'idea del locale Archeoclub, ho accolto con sincero entusiasmo l'idea, per diversi motivi.
Primo fra tutti il desiderio condiviso do voler comunicare, diffondere, valorizzare il territorio calabrese attraverso l'archeologia e il turismo. Un binomio strategico, ancora poco esplorato, che animato dal confronto tra ricercatori, scuole, imprese turistiche, associazioni e sana politica, così da costituire davvero un potenziale notevole per lo sviluppo dell'intera Calabria.
Le nostre collaborazioni sono costantemente dettate dalla visione comune rispetto a quanto sia fondamentale - e più che mai urgente - contribuire ad alimentare nella società calabrese il "valore dei luoghi", il senso di responsabilità di ciascuno verso scelte consapevoli, che trovano spazio nel rispetto del patrimonio paesaggistico, culturale e sociale. Nella capacità di riuscire a trarre dalle ricchezze del passato gli strumenti utili a traghettare questa terra verso una prospettiva futura di crescita, sostenibile e consapevole. Proprio qui, dove si vive una crisi che sembra eterna e profonda, dove pare impossibile riuscire a guardare oltre l'emergenza dell'attimo presente.
Un altro elemento che mi ha spinto a dare l'immediato assenso è racchiuso proprio nelle qualità di Anna Rotella, nella cura con cui ha realizzato questo volume, nell'interessamento solenne e premuroso con il quale porta avanti progetti ed eventi. Quella stessa cura che Anna ha messo a servizio del Parco archeologico agricolo e naturalistico del vibonese e che ha portato il gruppo Publiemme a sposarne il progetto denominato "CroceNeviera", orientato verso una riqualificazione culturale e paesaggistica del territorio.
Il sentire comune e la necessità di condivisione ci hanno stimolato a collaborare anche alla realizzazione di un altro grande evento, il convegno "Parchi pluriculturali, esperienze a confronto. Idee per una gestione autosufficiente, innovativa e integrata", una tavola rotonda dedicata alla gestione dell'immenso patrimonio culturale italiano.
Segnali di attenzione e di cura, di sensibilizzazione e tutela del bello che in questo libro si fondono piacevolmente nell'omaggio ad un uomo, Khaled al-Asaad, emblema del coraggio, che ha percepito il valore dei luoghi, ne ha custodito l'essenza fino a pagare con la vita stessa la scelta di sposare una missione tanto rischiosa quanto virtuosa, tanto complessa quanto impagabile.
La narrazione di una Calabria tra passato e presente, sapientemente descritta nei capitoli, sarà una guida per acquisire la consapevolezza di come i beni culturali debbano essere concepiti e trattati: esclusivamente come bene comune. In netto contrasto con l'uso distorto che una politica disattenta ha prodotto, svilendo e depauperando il territorio calabrese in una corsa selvaggia e senza regole nel costruire, questo volume costituisce un prezioso strumento fatto di proposte, di riflessioni, di soluzioni necessarie ad imprimere nella coscienza collettiva il valore dell'immenso patrimonio culturale di cui disponiamo e che dobbiamo affrettarci a custodire, coltivare ed esaltare per restituire a questa terra il fascino e il progresso che merita.
Domenico Maduli