tra storia, archeologia e scienza
A cura di Bakhita Ranieri e Thomas Vatrano ISBN: 9788831981538 IL CRISTALLO EDIZIONI
La quotidianità spesso fa sì che sfugga ai nostri occhi la percezione di quanto del composito paesaggio dei nostri territori si conservi ancora. Essa non aiuta certo a godere dei bellissimi “quadri” che la natura da sempre tratteggia, sia laddove si parli di vegetazione spontanea, sia dove è testimonianza di coltivazioni millenarie, fondamentali anche alla definizione di realtà economico-produttive dei diversi comprensori territoriali. Infatti nei tempi passati la scelta dei luoghi di fondazione di nuovi centri abitati e dei territori a loro afferenti, politicamente ed amministrativamente, da cui le diverse comunità avrebbero necessariamente dovuto trarre sostentamento ed una propria capacità economico commerciale era molto importante.
Il pensiero corre innanzitutto alle fondazioni coloniali avviate dall’VIII secolo a.C. nel sud Italia ed in Sicilia, centri la cui economia era fondata oltreché da attività commerciali esercitate soprattutto via mare, sulla possibilità di coltivare e rendere produttivi i terreni che costituivano la chora di pertinenza. Attraversare in treno i nostri territori costieri e quelli più interni laddove, esistono ancora linee ferroviarie locali, come alcuni tratti delle Calabro lucane o le Taureanensi nel versante tirrenico reggino, offre l’opportunità di osservare quanto ancora, il territorio sia caratterizzato dalla presenza degli ulivi le cui foglie dal caratteristico colore argenteo sotto i raggi del sole, catturano la nostra l’attenzione. Quanto sia radicata e quanto sia ancora importante l’attività olearia nel territorio calabrese ce lo ricordano esaustivamente le pagine scritte da Bakhita Ranieri e Thomas Vatrano.