Lo studio di Maurizio Bonanno si apre con una serie di riflessioni alle quali non si può e non si deve restare indifferenti.
...è una breve ma densa opera, chiara, coraggiosa e didatticamente utile.
purtroppo Dante lo si cita e lo si commenta in ogni dove, ma in realtà lo si conosce poco nella sua granitica complessità, data l'abitudine (scolastica? Sono con Bonanno) di isolare qualche canto come fior da fiore, mentre la "Commedia" è un intreccio di rimandi che obbliga a studiarla per intero o chiuderla intonsa.
Leo Spitzer diceva che togliere una parola a ShaKespeare o un verso a Dante è come privare Ercole della sua clava.
E' questo un libro da rileggere; anzi, da "studiare".
(dalla Prefazione di Aldo Onorati)